Lo Showcase Xbox – Bethesda del 12 giugno, nonché il recentissimo Tokyo Game Show, hanno portato alla luce un titolo particolarmente interessante, Wo Long: Fallen Dynasty.
Sviluppato da Team Ninja, Wo Long sarà pubblicato da Koei Tecmo e dal 16 settembre è disponibile una demo. Vi raccontiamo le nostre impressioni dopo averla provata sino alla fine, precisando che l’abbiamo giocata su Xbox Series S e che, dal punto di vista tecnico, questa demo si è rivelata molto affidabile, con rarissimi cali di frame.

Che cos’è Wo Long?
Wo Long: Fallen Dynasty, figlio di Fumihiko Yasuda e Masaaki Yamagiwa – rispettivamente già al lavoro su Nioh e Bloodborne ha lasciato gli irriducibili fan dei soulslike particolarmente sorpresi già dal primo trailer.
Wo Long è ambientato in Cina durante il periodo dei Tre Regni e segue le gesta di un soldato della milizia senza nome il quale combatte per sopravvivere. Il conflitto localizzato che viene presentato, arricchito dalla classica atmosfera mortuaria e devastata, rappresentano uno sfondo adatto per un classico soulslike. Per quanto riguarda la demo, la sua ambientazione funge da ancoraggio per l’estetica e il tono di Wo Long, proprio come Nioh e Sekiro, utilizzano il periodo Sengoku.
Il Team Ninja è noto per i suoi sistemi di combattimento fluidi e movimentati, ma prima di parlare di ciò mi piacerebbe fare un plauso alla personalizzazione del personaggio. Ecco, l’editor in Wo Long è meraviglioso. C’è la possibilità di modificare quasi tutto, dalla consistenza dei capelli al trucco, dalla scelta del tono della pelle da una ruota dei colori sino alla modifica di qualsiasi punto del volto o del corpo, nonché la muscolatura e l’età del soggetto. Ovviamente, per i più noiosi sono disponibili anche i soliti preset.
Completata la personalizzazione del protagonista di Wo Long, il gioco apre le sue porte e getta il videogiocatore all’interno della Valley of the Crying Wraiths, un mondo (mini) sorprendentemente curato nel dettaglio. Il suo percorso in gran parte lineare è caratterizzato da sporgenze scalabili e ponti di legno in decomposizione che facilitano la verticalità e creano quella sensazione di conoscenza e curiosità nello scoprire a che punto sei arrivato. Ovviamente, la verticalità ha anche i lati negativi e quando non ero ben attento durante un combattimento inevitabilmente cadevo in burroni pieni di nemici assetati di sangue e in attesa di farmi a brandelli. Zombie, tigri e sirene, wow.

Siamo così vicini ai Souls?
C’è un forte richiamo a Nioh in Wo Long ma la differenza sostanziale tra i due titoli risiede nella diversità dello stile di combattimento. Il combat system di Wo Long si basa sulle arti marziali cinesi, incorporando una raffica di salti e calci insieme al solito gioco di spada. Vengono unite strategia e aggressività, alternate da improvvise e incredibili esplosioni di mosse finali. La soddisfazione di eseguire con successo un attacco fatale su una gigantesca tigre demone non diventa mai banale e uccidere un nemico molto più forte di te riesce ad emozionare.
In una gradita deviazione dai tradizionali soulslike, Wo Long sostituisce la barra della resistenza con un indicatore dello spirito. Resistere ai danni, deviare e schivare abbasserà la barra dello spirito, mentre mantenendo un atteggiamento aggressivo ed eseguendo mosse complesse farà si che la stessa aumenterà. Una barra dello spirito completa consente al giocatore di lanciare incantesimi ed eseguire mosse finali.
Wo Long offre anche una soluzione elegante al loop della morte nel quale sarà possibile rimanere intrappolato mentre trovi i tuoi piedi in un soulslike. Il compito di routine di combattere contro orde di nemici facilmente eliminabili per venire ripetutamente a corto di un nemico punitivo può rapidamente diventare frustrante ma il sistema della morale di Wo Long aggiunge valore anche a combattimenti forse più semplici e prevedibili. Un grado di morale alto garantisce ulteriore forza in battaglia, permettendoti di sbaragliare nemici che altrimenti ti avrebbero dato molti problemi.
Una leggera critica vorrei muoverla alla rappresentazione grafica dei nemici, poco interessanti ed innovativi. Ma sono cosciente che si tratta di una demo, che il mondo di Wo Long oltre questa prova è davvero vasto e impervio e, pertanto, mi trattengo dal criticare con fermezza tale caratteristica.

Ecco, alla fine del nostro racconto posso affermare con tranquillità che ciò che mi ha colpito particolarmente di Wo Long: Fallen Dynasty è la sua preoccupazione per l’equilibrio e la sua eleganza nel rappresentare uno scenario che, pur richiamando i tratti dei prodotti di From Software, mantiene una sua peculiarità. Le sue meccaniche e di conseguenza il gioco sono incredibilmente equi nonostante sia, comunque, veramente punitivo. Restiamo in attesa della versione definitiva e della pubblicazione prevista per il 2023.
Wo Long: Fallen Dynasty – Provata la demo ultima modifica: 2022-09-21T12:00:00+02:00 da