Si ritorna oggi a portare la propria esperienza della visione del quinto episodio di The last of Us la serie.
I pareri sul quinto episodio di The Last of Us la serie
Eccoli, con l’ennesimo colpevole ritardo, i nostri pareri del quinto episodio di The Last of Us HBO.
Sapphire
Il quinto episodio di The last of Us la serie torna ad essere un pilastro nella narrazione. Ci eravamo lasciati con l’incontro piuttosto telefonato con i due fuggitivi, nell’intera puntata il rapporto tra le due coppie atipiche riesce a essere reso brillante e allo stesso tempo coinvolgente. La giovane protagonista che cerca di salvare il suo unico amico nonché una delle poche relazioni sane per la sua età, e la perfetta contrapposizione con un mondo che va ormai a scatafascio guidato dalla legge del più forte.
Al contempo la grandissima capacità di creare una situazione a dir poco irreversibile senza far arrivare un deus ex machina è quasi pari al grandissimo episodio di The Walking Dead in cui Rick si ritrova all’interno di un carro armato circondato da zombie. Forse la puntata che più delle altre ricorda la serie appena citata con una alternativa al femminile del governatore. Se questo potrebbe far storcere il naso a qualcuno al contempo è piuttosto plausibile oltre che capace di generare un ritmo nella puntata dall’inizio alla fine. Per chi come me non ha mai giocato questa parte del videogioco non vi sono né narrativi né difficoltà nell’approfondire i rapporti dei personaggi per quanto durino il tempo della puntata.
La volontà di Ellie di cercare in qualunque modo di salvare il suo amico provando a donargli il suo sangue è assolutamente coerente con l’età del personaggio e l’assenza di rapporti duraturi e sani per l’età degli stessi. Dobbiamo pur sempre ricordarci che sebbene l’attrice abbia parvenze da adolescente ormai cresciuta il personaggio è in realtà più giovane di quello che spesso sullo schermo appare. Questa riflessione è sorta nel chiacchierare dell’episodio con gli altri colleghi dello staff che ringrazio. Decisamente una puntata da voto altissimo, tutt’altro che di transizione come la precedente.
FcFrank
Abbiamo superato la boa di metà stagione, essendo previsti nove episodi. È sicuramente il momento di tirare alcune somme. Il quinto episodio di The Last of Us la serie mi è piaciuto molto, è in linea col precedente, e ripercorre abbastanza fedelmente la sequenza di Kansas City, o Killa City, com’è stata definita da Harry.
Il rapporto tra i due fratelli, che appaiono nel colpo di scena di fine quarto episodio, mi ha riportato alla memoria le stesse sensazioni che provai nel 2013, durante la mia esperienza con il videogioco. Ho potuto sorvolare sopra alcune scelte non fedelissime all’opera originale, dovute forse ad “esigenze televisive”. Il finale dell’episodio è un punto altissimo, se non il più alto della stagione fino ad ora. A buon intenditor…
Ciò che mi ha lasciato leggermente interdetto, tuttavia, è l’altra “scelta televisiva”: il villain. Seriamente, a cosa serve? Un immeritato screen-time eccessivo nel quarto episodio per accennare la sua storia, per poi vederla “evolvere” e concludersi in questo quinto episodio. Apprezzabilissima invece è l’introduzione del Bloater, da pelle d’oca!
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