Recensione di South of Midnight basata sulla copia per Xbox Series X su Xbox Game Pass Ultimate.
South of Midnight: quando la storia è abbastanza
Ad una decina di giorni dal rilascio ufficiale, avvenuto lo scorso 8 marzo, analizziamo insieme South of Midnight, nuovissima uscita di Xbox Game Studios, presentato lo scorso anno durante Xbox Showcase (qui potete trovare tutte le novità che vennero presenate).
Oggi quando pensiamo alle caratteristiche di un titolo di successo spesso ci vengono in mente l’essere a mondo aperto (come Skyrim, uno degli Zelda o la serie di Assassin’s Creed), essere giocabile in multiplayer online, possibilmente competitivo, ma non per forza (pensiamo a Call of Duty, Fortnite o League of Legends) e avere una storia che ci tenga incollati allo schermo.
South of Midnight ha quest’ultima caratteristica come punto focale e fondante su cui si basa tutto il titolo. Una storia accattivante che tiene il giocatore attaccato alla trama cercando di capire quello che succede e vivendola in pieno insieme alla protagonista. Andiamo però con ordine e osserviamo nel dettaglio questo ultimo titolo di Xbox Game Studios.
South of Midnight: tessere la trama nel Folklore Statunitense a ritmo di blues
L’arco narrativo di South of Midnight si sviluppa in una cittadina del profondo sud degli Stati Uniti, Prospero, che colpita da un uragano si sta apprestando a mettere in salvo i suoi abitanti. È in questo contesto che conosciamo la nostra protagonista Hazel Flood, una giovane ragazza afroamericana che sta preparando le sue cose mentre attende il ritorno della madre per andare insieme al rifugio.
Poco dopo il rientro della genitrice, Hazel viene mandata a controllare i vicini, ma il fiume, rompendo l’argine si porterà via la casa con la madre ancora al suo interno. La ragazza sconvolta insegue la casa che galleggia sulle scure acque e qui comincia ad avere delle visioni di fili trasparenti che sembrano tessere la realtà.
Perduta la casa sarà costretta a rifugiarsi a casa della ricca nonna per ripararsi, cercare aiuto e riposare. Al suo risveglio si sentirà in trappola e fuggendo dalla villa recupererà due uncini che focalizzeranno il suo potere da tessitrice.
Comincia a questo punto un viaggio magico e mistico attraverso le paludi americane tra alligatori, tartarughe e pesci gatto imparando a conoscere il destino di Hazel e del suo potere di distruggere gli spettri: creature corrotte nate dal dolore.
Lungo un sentiero incredibile vivremo insieme alla nostra protagonista una storia mozzafiato: le cose che scopriremo, i racconti che vivremo e le strade che percorreremo lasceranno un segno profondo nella nostra mente facendoci vivere un’avventura magica ricca di mistero e di magia.
South of Midnight: un comparto artistico solido capace di rendere questo viaggio un sogno
Entrando nel settore più tecnico di questa nostra recensione di South of Midnight ci troviamo di fronte ad un comparto grafico abbastanza buono: la grafica di base è stile cartoon, ma mai fanciullesco per quanto il tratto in sé strizzi l’occhio in molte parti allo stile Disney.
I dettagli nei paesaggi, i modelli dei personaggi e delle creature, l’increspatura dell’acqua e le variazioni di luce sono meravigliosamente curati: dimostrando uno studio attentissimo anche al comparto grafico, che nonostante lo stile cartoonesco non scade nel banale o nello scontato.
Menzione d’onore va agli spettri in ciascuna delle loro categorie: sono fatti in un modo talmente inquietante che sono complessi da affrontare, non perché siano difficili in sé, ma perché sono studiati con movenze a scatti, come se fossero costantemente in atto di colpirti anche quando si stanno spostando e poi all’improvviso scattano; un lavoro magistrale che li rende davvero spaventosamente ben fatti.
La colonna sonora è la vera chicca del gioco: in uno stile prevalentemente blues attraverso le ballate che vengono cantate all’interno del gioco si narrano le storie che siamo vivendo e che abbiamo scoperto e ci fanno vivere in pieno il Folklore del sud degli Stati Uniti. La musica giusta ci permette un’immedesimazione ancora più vivida ed emozionante al fianco di Hazel nel suo viaggio. Le voci dei vari personaggi rispecchiano in modo piuttosto curato il personaggio che rappresentano.
La storia viene raccontata attraverso cinematiche precise e dettagliate e intramezzi narrativi tra un capito e l’altro e nulla è lasciato al caso: tutto quello che vediamo, che ci viene raccontato, che viviamo è un tassello importantissimo che ci fa capire tutte le sfaccettature di un’azione che viene compiuta, per quanto brutta possa sembrare.
South of Midnight è un titolo che ci fa sperimentare questo, che ci fa vedere le due facce di una medaglia e che, mentre lo viviamo, perché è un gioco che viene vissuto non solo giocato, ci accorgiamo che prendere una posizione in modo affrettato potrebbe farci perdere la possibilità di sentire il resto della storia. Il viaggio di Hazel è questo una storia composta da storie che fanno crescere e ci danno la possibilità di scoprire qualcosa di noi.
South of Midnight: meccaniche un po’ vecchiotte, ma funzionali e al servizio della storia
Parlando delle meccaniche di gioco di South of Midnight capiamo immediatamente che ci troviamo davanti ad un platform vecchia scuola: i vari capitoli della storia, sono livelli più o meno lineari che, per quanto diano poco spazio all’esplorazione, rendono la storia molto più lineare e gestibile.
South of Midnight racchiude inoltre qualche elemento in stile GDR in quanto si può far rientrare nel genere Fantasy: la raccolta dei “Pelucchi” ha proprio lo scopo di far progredire Hazel rendendola più forte durante i combattimenti permettendogli di affrontare nemici sempre più potenti. Ricordiamo sempre che si gioca nei panni una Tessitrice, ovvero della custode che tiene in ordine l’arazzo del mondo dalle deviazioni causate dalle ferite terribili provocate dal dolore.
La versione Joystic è semplice e intuitiva e permette a chiunque di capire fin da subito le meccaniche di gioco. Durante i vari capitoli della storia il gioco è spesso intervallato da alcuni tutorial a video che spiegano le nuove meccaniche che compaiono via via che percorriamo la strada della Tessitrice: nuove magie che permettono la navigazione o una superiorità in combattimento.
In South of Midnight abbiamo la possibilità di scegliere il livello di difficoltà con cui affrontare il gioco: oltre alla modalità storia e quelle classiche (che cambiano in base alla difficoltà) potremo scegliere anche una modalità personalizzata in cui saremo noi a decidere quali bonus e quali malus ci saranno concessi.
Per quanto riguarda i combattimenti ci troveremo ad affrontarli all’interno di arene specifiche e da cui non potremo sfuggire se non vincendo. Il sistema di combattimento di South of Midnight è quello tipico di un titolo di azione classico (un po’ alla Prince of Persia e le Sabbie del Tempo) in cui, attraverso combo e poteri magici, affronteremo ondate di nemici più o meno ampie e dovremo sconfiggerle per andare avanti. Non essendo il cuore fondamentale del gioco i combattimenti possono essere riaffrontati quante volte si vuole perché ricordiamo che la parte fondamentale è la storia raccontata e concludere ciascuno di quelli più grossi e importanti aggiunge un tassello di storia oltre che liberare la strada.
Se i combattimenti si possono considerare marginali, fondamentale è la navigazione nel mondo di gioco che avviene tramite un complesso sistema di movimento, tra “parkour” e magia: Hazel correrà lungo i livelli schivando spine, scalando pareti e correndo sui muri. Ci sono intere sezioni platform in cui si deve prendere il tempo preciso di passaggio dei tronchi in perfetto stile Crash Bandicot.
I menù sono piuttosto funzionali permettendo di tenere sotto controllo i collezionabili, lo sviluppo del personaggio e una sorta di Glossario in cui si sbloccano via via le voci sbloccate della storia.
Unica nota dolente è la totale assenza di una mappa di gioco che se da un lato vuol essere un modo per non fare spoiler al giocatore dall’altro rende piuttosto complicata la raccolta di oggetti, per chi come me, fa incetta di Collezionabili, ma è sicuramente un piccolo neo che non disturba più di tanto il risultato finale.
South of Midnight: Vale la pena?
South of Midnight è senza alcun dubbio un gioco meraviglioso: una storia pazzesca che ci lascia con il fiato sospeso accompagnata da una colonna sonora assolutamente immersiva.
Per giocare a questo titolo è fondamentale tenere presente quello che è il suo cuore ovvero la narrazione, il voler cantare una storia come se fosse una ballata blues cantata in una bettola lungo il Mississippi; per questo motivo non ci deve stupire se il gameplay è molto classico nel suo sviluppo perché in ogni caso non è sullo stupire con meccaniche nuove che colpisce.
Il prezzo è forse la nota più dolente, ma ci avviamo verso un’epoca in cui saranno sempre più alti. Per un titolo che prevede poco più di una dozzina di ore di gioco forse i 39,99 euro su Steam (che trovate qui) o i 44,99 su Microsoft Store (che trovate a questo link) sono un po’ tanti. Positivo è che per i possessori di Xbox Games Pass Ultimate o di Pc Game Pass possono giocarlo incluso nell’abbonamento dal Day One (per tutte le info vi rimandiamo al nostro articolo in merito).
In ogni caso ci troviamo di fronte ad un titolo fatto bene che per quanto rispolveri delle dinamiche vecchi e forse un po’ desuete, dimostra che è possibile fare anche del videogioco una forma di narrazione valida e che permette di far vivere e di far riflettere i giocatori sulla tematica che non esiste una sola versione di una storia, ma ce n’è almeno una per ogni persona coinvolta.