Attendevo con trepidazione questo nuovo capitolo del Team Ninja perchè sono sempre stato un grande
amante dei loro prodotti. Lo studio, creato nel lontano 1995, infatti annovera tra le sue saghe più celebri
quella di Ninja Gaiden e Dead or Alive. E proprio da questi due capitoli il Team Ninja ha tratto le meccaniche
di combattimento alla base dell’opera.
La trama si dipana all’interno del periodo storico Bakumatsu che vede la grande crisi dello Shogunato di
metà del diciannovesi secolo e vede il nostro protagonista trovarsi di fronte a molteplici personaggi storici
estremamente importanti in quell’epoca un pò come accade nei vari Assassin’s creed in cui la narrazione
fantastica abbraccia elementi reali.
Sul lato gameplay il gioco funziona a dovere in tema di combattimenti i quali vedono un arsenale davvero
divertente da utilizzare così come (decine e decine) di scontri contro i nemici dalla discreta IA ma tutti
estremamente simili.
Purtroppo però è proprio l’anima centrale del gioco a non funzionare ovvero il lato openworld. Il mondo
non è infatti ricco come dovrebbe essere e spesso mi sono trovato di fronte a momenti non propriamente
esaltanti e piuttosto poveri di mordente ludico. Tra un volo da un edifico ad un altro, alla scalata il senso di
già visto permea l’intera opera.
Anche sul lato grafico Rise of Ronin pecca sotto molti punti di vista ed è assolutamente inutile girarci
intorno: non si avvicina minimamente a quella sontuosità tecnica del suo maggior antogonista (il quale
antagonista nemmeno voleva esserlo) ovvero Ghost Of Tsushima. Le texture degli edifici, i movimenti dei
personaggi ed le espressioni facciali appartengono ad un’epoca ormai che speravamo di aver abbandonato
ma che qui viene riproposta senza mezzi termini. Solo a titolo esemplificativo: si guardi alla barba di uno dei
protagonisti e capirete cosa intendo. Ma è anche la direzione artistica a non essere a livello delle altre
produzioni del team Ninja forse proprio perchè il lato prettamente più fantasy in questo caso è stato
abbandonato a causa di un’ambientazione realistica. Quanto alle modalità grafiche ho preferito il preset
prestazioni il quale purtroppo al day one soffriva di molti problematiche poi risolte.