Paradise Lost è un’avventura grafica sviluppata da PolyAmorous e pubblicata da
All in! Games lo scorso 24 marzo.
Ringraziamo il portale Terminals by Evolve per la chiave che ci ha concesso.
Paradise Lost, a spasso tra bunker nazisti
La storia – ambientata negli anni ’80 – si sviluppa attorno ad un’ucronia degna di P.K. Dick: durante la seconda guerra mondiale gli americani hanno tergiversato troppo ad entrare in guerra. Questo ritardo ha fatto si che la guerra non sia mai finita e si sia tramutata in un lentissimo conflitto di logoramento fino che anche, nel 1960, la feccia nazista decide di scatenare l’olocausto nucleare per decretare la fine del mondo.

Szymon – il nostro personaggio – è tra i pochi sopravvissuti alle esplosioni e alle radiazioni. La madre infatti si rifugia dentro a un bunker abbandonato portandolo con sé. Qui vivremo la nostra infanzia con la sola compagnia di nostra madre, in un ambiente che ci andrà presto stretto.

Dopo una lite causata dal nostro desidero di uscire dal bunker, nostra madre ci lascerà. Volenti o nolenti intraprenderemo quindi il nostro viaggio all’esterno cercando indizi sull’uomo che compare a fianco di nostra madre su una vecchia foto.

Il gameplay
Il gameplay si basa sulla sola esplorazione di questo mondo senza dubbio affascinante ma completamente vuoto. Sentirete per ore risuonare i vostri passi mentre vagherete in questi ampi spazi ricreati dagli sviluppatori basandosi su un autentico progetto nazista.

Gli spazi sono enormi e visivamente ben caratterizzati ma voi sarete estremamente lenti. Armatevi di pazienza perché il vostro personaggio non potrà correre, le distanze vi sembreranno infinite e spesso dovrete tornare anche sui vostri passi.

In giro troverete documenti e oggetti che riveleranno a poco a poco l’ambientazione e cosa sia successo a questo mondo ormai morto. Gli enigmi sono pochi e nulla di troppo difficile: tirare delle leve, aprire delle porte, azionare marchingegni.

Conclusioni
Ho rimuginato a lungo sul titolo di Paradise Lost, chiaramente collegato al capolavoro di J. Milton. E’ risaputo che il famoso libro anglosassone parla di come Lucifero si rifiuti di sottomettersi a Dio e pensi sia “Meglio regnare all’Inferno, che servire in Paradiso“.
Ad eccezione di un breve “cameo” del libro in questione nelle battute iniziali del gioco, il collegamento non è così immediato.

Il Paradiso era la Terra pre-olocausto nucleare? L’avventura del nostro personaggio è la discesa agli Inferi? Meglio vivere in un mondo devastato piuttosto che sotto il giogo di una dittatura? A voi sviscerare a fondo la questione e optare per una versione.
Concludendo, Paradise Lost fa degli scenari che dovrete esplorare il suo cavallo di battaglia ma l’ambientazione non convince. Soli al mondo alla ricerca di un qualcuno di cui abbiamo solo una foto, in ambienti immensi resi ancora più immensi dalla nostra velocità.
Nessun colpo di scena, nessun nemico, nessuna emozione da trasmettere al giocatore. Manca un qualcosa che possa tenerci incollati allo schermo.
PRO
- ambientazione ben costruita
- visivamente stupendo
- esploreremo una vera base nazista
- prezzo irrisorio
CONTRO
- trama poco convincente
- gameplay ripetitivo
- ambienti enormi senza la possibilità di correre
TITOLO: Paradise Lost SVILUPPATORE: PolyAmorous EDITORE: All in! Games PREZZO: 12,49 euro per PC - 14,99 euro per console LOCALIZZAZIONE ITALIANA: Non disponibile MULTIPLAYER: Assente CO-OP: Assente SUPPORTO AI CONTROLLER: Disponibile OBIETTIVI: Disponibili DISPONIBILE SU: Steam, gog.com, Xbox One, PS4 DATA DI RILASCIO: 24 marzo 2021