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NFS Unbound non è quello che volevamo – Recensione

NFS Unbound recensione

Grazie alla collaborazione con EA Italia possiamo portarvi anche noi la recensione di NFS Unbound, ultimo racing game di Criterion. Abbiamo testato la versione Xbox Series S, sebbene sia presente anche su PS5 e PC. Così come per altri giochi in uscita negli ultimi mesi le versioni Playstation 4 e Xbox One non sono state più realizzate, marcando ancora una volta il passaggio ormai definitivo alla next (middle) gen.

Il problema è che aspetti NFS Underground 3…

Quando ho iniziato a leggere NFS Unbound mi sono fermato alle prime due lettere e ho completato in automatico il nome con Un(derground) addirittura immaginando un 3 (o un remake come va di moda ormai). EA e Criterion invece hanno sfornato Unbound con l’idea di un NFS senza freni, senza vincoli, forse senza quella pesantissima eredità che da 15 anni abbondanti aleggia sopra la serie. Al contempo non saremmo corretti nella valutazione se facessimo pesare esageratamente questa nostra nostalgia canaglia, perché tutto sommato NFS Unbound è un gran bel capitolo della saga, forse esattamente l’opposto di quello che dice il suo nome, è esattamente quanto di più ricalcante le dinamiche e le modalità di gioco che abbiamo finora avuto nei precedenti capitoli, in particolare Heat. Dopo questa verbosa e nostalgica premessa vediamo un pò come se la cava NFS Unbound nella nostra recensione.

SafariGames Italia NFS Unbound non è quello che volevamo - Recensione NFS Unbound, Criterion, Need For Speed Heat, NFS Underground 3
Ma perché mi sono fatto trascinare dal fascino della Silvia

Una storia trita e ritrita

Indovinate un pò chi siamo in NFS Unbound? Il classicissimo pilota di strada che parte dal nulla (con una Nissan Silvia per l’esattezza), perde anche quell’auto durante il prologo e poi risorge dal nulla grazie al deus ex machina di sesso femminile che da fiducia e grana per ripartire con una nuova auto (una intramontabile Mitsubishi Eclipse). Dalle prime gare complicate dall’evidente differenza di categoria della vostra auto mista ad un’IA a volte palesemente agevolata, comincerete a risalire la china, concedendovi piccoli miglioramenti del motore e grandi soddisfazioni nelle gare. Quest’ultime spesso termineranno con la necessità di seminare la polizia la cui sfida salirà in una scala da 1 a 5 sbloccando inseguimento su strada, fuoristrada e con macchine preparate.

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Il vero cuore dei racing game: il gameplay

Il sistema di guida di NFS Unbound purtroppo è altalenante: se durante il prologo ho avuto diverse volte la sensazione di un arcade ai limiti di sconfinare in un gioco mobile in cui cambi corsia con un colpetto a dx o a sx, poi con la prima auto (e così a seguire con tutte le altre sbloccate / vinte) ho finalmente cominciato a giocare ad un racing game. Non so come si possa fare un biglietto di presentazione come quello mostrato nel prologo, per fortuna non ci siamo fermati ad esso come molti utenti Steam (hater?).

Completato appunto uno dei primi trofei / obiettivi (concludere il Prologo) abbiamo pertanto comprato una nostalgica Eclipse, potendo scegliere tra un’ampia quantità di auto usate. Presi dalla smania di scoprire wrap e adesivi mi sono complicato la vita destinando tutto il budget residuo e scoprendo solo dopo che vi si poteva sin da subito passare al potenziamento. Questo ha imposto sin da subito un impegno in gara in parte mitigato dalle ricompense comunque distribuite anche a posizionamenti più bassi dei classici primi tre posti, ma al contempo sfidando un’IA che sembra avere auto di categoria superiore.

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Lo stile di guida arcade obbliga ad una mitigazione dello spazio morto sugli analogici per poter avere un’esperienza quantomeno divertente, pertanto fate un giro nelle impostazioni, fate un pò di giri e non lasciatevi trarre in inganno dal prologo (continuo a ripetermi lo so, ma se fosse stato per quello avrei chiuso baracca e burattini e avrei spento).

Per il resto è siamo di fronte ad un NFS capace di unire lo stile di guida arcade dei più recenti (replica molto da vicino Heat), lascia un minimo di impostazioni “rapide” che si limitano ad altezza da terra, campanatura e un selettore che – in maniera automatizzata – permette di aumentare o diminuire l’aderenza e la derapata. Un livellamento verso il basso che lascia trasparire la volontà degli sviluppatori di concentrarsi su altri comparti.

Cosa funziona benissimo: street art e cel shading

Voglio andare controcorrente sulle critiche mosse a NFS Onbound: a me la svolta street art mista agli effetti cel shading piace. All’inizio mi ha spiazzato, mi ha quasi fatto gridare allo scandalo dicendo che NFS Onbound NON è quello che volevamo noi nostalgici degli Underground… Poi l’occhio ha cominciato ad abituarsi, ho iniziato ad apprezzare gli effetti in derapata e le ali disegnate che accompagnano i voli e le acrobazie. Anche i personaggi e le scene animate hanno uno stile coerente, una discreta varietà seppur sempre piuttosto stereotipati.

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Cosa non funziona invece: Lakeshore City e la polizia

La piccola Chicago, Lakeshore City, risulterà sempre troppo vuota, estremamente scriptata e poco “divertente”. Non è un parco giochi alla Heat, è molto ridotta rispetto a produzioni tripla A come Forza Horizon 5 e dopo poco annoia. I circuiti ci vedranno ripercorrere minime variazioni delle medesime strade, iniziando a conoscere a memoria i percorsi una volta terminate le gare e costretti a sfuggire alla polizia. Proprio gli inseguimenti sono stati ripensati con la medesima idea di livellare a ribasso la difficoltà lasciando le insidie ai piloti dell’IA in gara. Più che abilità della polizia si punta evidentemente sulla quantità, sulla differenziazione dei mezzi, anziché puntare su speronamenti, blocchi stradali ragionati.

Non è quello che volevamo, ma comunque funziona

Difficile recensire NFS Unbound, dobbiamo dirlo con tutta onestà. Siamo di fronte ad un mix di vecchia scuola, dinamiche tanto apprezzate nel passato, difficoltà altenante e uno stile grafico che può piacere e può farsi odiare. Noi ci aspettavamo un NFS Underground 3, buio e illuminato a neon: Onbound è passato al led e ha sostituito le vernici matte e il carbonio con dell'ottimo spray fluorescente. E' questione di gusti, ma non si può dire che non funzioni. La struttura a sfide settimanali, la progressione ben ponderata obbligano a sudarsi la vittoria e i soldi. Il comparto sonoro fa il suo, così com le soundtrack evidentemente ben ispirata. Il comparto grafico è granitico su Xbox Series S, senza far notare mai difficoltà e incertezze, regalando scorci di città piacevoli, ma ben lungi dalle vette raggiunte da altri racing game.

7.8
NFS Unbound:
7.8
NFS Unbound non è quello che volevamo – Recensione ultima modifica: 2022-12-11T10:00:00+01:00 da Sapphire

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