Grazie alla chiave fornitaci da Take The Potion abbiamo potuto provare in anteprima Grand Tactician: The Civil War (1861-1865).
Gods and Generals
Sviluppato da Oliver Keppelmüller, Grand Tactician: The Civil War è un ambizioso titolo strategico che punta a farci rivivere l’esperienza della Guerra di Secessione Americana nel modo più profondo e dettagliato possibile.
L’impressione che si ha giocando è quella di avere a che fare con una nuova incarnazione di Hearts of Iron, Crusader Kings o titoli simili. E questo già dice molto del gioco.
Il livello di cura per il dettaglio storico e per la gestione delle “minuzie” che caratterizzano le due fazioni contrapposte, non ha nulla da invidiare ai titoli sopracitati.
L’arte di saper gestire una fazione
Come comandati in capo delle armate Federate o Unioniste, dovremo decidere come gestire le nostre forze nei vari aspetti che le caratterizzano, e non solo in quelli militari.
Divise, armamenti, generali, potenziamenti di fazione, rapporti con le forze estere, relazioni tra i nostri ufficiali, saranno elementi sempre presenti e critici per il raggiungimento della vittoria finale.
Grand Tactician: The Civil War e gli scontri in tempo reale
Sebbene si rifaccia a titoli che hanno fatto la storia del genere, Grand Tactician: The Civil War va oltre, introducendo gli scontri in tempo reale. Sebbene le truppe siano molto stilizzate, l’introduzione di questo aspetto rende il gioco una sorta di crocevia tra Hearts of Iron e i vari Total War.
La possibilità di comandare i nostri uomini anche sul capo di battaglia, dopo ore spese a gestirli meticolosamente, è una piacevole novità. Non solo l’esperienza di gioco molto più divertente e dinamica (e complessa), ma fa sì che Grand Tactician: The Civil War faccia fare un passo avanti al genere.
Guidare le nostre forze in ardite manovre strategiche, con migliaia di unità in lotta tra loro e il fumo di cannoni che invadeva tutto il campo di battaglia, è stato davvero divertente. Molto più che assistere inermi a due icone che si danno battaglia tra di loro.
Il lungo cammino verso il successo
Seppur Grand Tactician: The Civil War condivida molti dei pregi dei suoi “fratelli maggiori”, ne condivide anche alcuni “difetti”. Infatti, alla stregua di Hearts of Iron & Co., Grand Tactician non è un gioco per tutti. L’enorme quantità di aspetti da gestire, di elementi da tenere a mente e di sfide da affrontare, potrebbe rappresentare un ostacolo per i meno avvezzi al genere.
Non aiuta il fatto che il gioco sia totalmente in inglese e che il tutorial sia completamente in forma testuale (almeno per ora). Si parla di decine e decine di pagine da leggere peraltro in un font che, sebbene richiami la scrittura a piuma d’oca dell’epoca, rende il tutto abbastanza faticoso.
Sono ovviamente presenti anche altri problemi ma stiamo parlando di un titolo enorme, molto ambizioso, indie e ancora in fase di sviluppo. Sapendo guardare “al di là della collina”, è facile vedere l’enorme potenziale storico e ludico che possiede Grand Tactician.