Elden Ring Nightreign è finalmente arrivato per essere assaporato nella sua versione finale! Accompagnato dall’immancabile entusiasmo dei fan del lavoro del maestro Miyazaki, il novo nascituro di casa From si è finalmente presentato in tutto il suo splendore.
Atterraggio morbido!
Il titolo è ovviamente sulla bocca di tutti, ma la critica generale è evidentemente scissa in due parti ben distinte:
Stampa di settore che ne parla con toni entusiastici evidenziandone in particolar modo i lati positivi e facendo risuonare voti altisonanti che non scendono quasi mai sotto l’8.
Critica da content creators, di fatto più indipendente e libera di dare il proprio giudizio (il più delle volte), che ne parla a toni tiepidi e non tralascia di segnalare problematiche anche serie.
La discussione essere una splendida alleata per promozioni e vendite di prodotti, ma la verità dove sta?
Qui non si parlerà di una scienza assoluta, anche perché ogni opera va filtrata attraverso la propria percezione e preferenza del genere trattato.

Di seguito ci sarà una critica soggettiva di una personale esperienza; direttamente dal pugno di chi di Souls ne ha tritati un bel po’ e fa oggettivamente fatica ad infilare questo Nightreign al cospetto dell’olimpo dei capolavori del genio di Hidetaka Miyazaki e di From Softwarw!
Ma andiamo con ordine!
Ad oggi ho accumulato una trentina di ore con la build di lancio di Elden Ring Nightreign…
Vinto qualche scontro in coop e fallito innumerevoli volte in solitaria, in duo e perfino in trio.
Premetto che credo che questo titolo sarà soggetto ad una significativa evoluzione nel corso del primo anno! E quindi mi riserbo di aggiornare questa recensione nel tempo con il susseguirsi degli aggiornamenti
Pronti per partire per Plagaride?
Due premesse sono fondamentali quando si parla di questa opera di From.
Elden Ring Nightreign è di fatto uno spin off completamente staccato dall’indiscutibile capolavoro che è stata l’opera originale. Va ricordato molto attentamente!
Ma essendo un titolo proposto da una software house che non ha sbagliato un colpo (o quasi… :P), è lecito e doveroso aspettarsi davvero molto. Per potersi convincere una volta per tutte della effettiva utilità di questa versione, e smettere di pensare che si tratti solo di un mezzuccio per massimizzare il guadagno!
Con questo progetto ci si è voluti distanziare dal gioco originale cambiando di fatto il genere del gioco. Conseguentemente, modalità e ritmi di gioco, sono irriconoscibilmente sconvolti. Se si ha amato Elden Ring nella sua essenza, sarà inevitabile rimanere profondamente spiazzati e senza punti di riferimento in gioco.


Per fare una super sintesi:
Elden Ring Nightreign è un gioco cooperativo per tre giocatori ambientato nell’universo di Elden Ring.
I giocatori esplorano la terra di Plagaride, un luogo assediato dalle forze della Notte, per cacciare e distruggere uno degli 8 Signori della Notte.
Modalità di gioco:
- Cooperativa: Puoi giocare con altri due giocatori o in modalità singola.
- Spedizioni: Ogni spedizione dura tre giorni e culmina in uno scontro con un Signore della Notte.
- Progressione: Inizi come personaggio di livello 1 e devi trovare armi, strumenti e risorse per potenziarti prima della battaglia finale .
Partita tipo:
- Esplorazione: I giocatori esplorano Plagaride, affrontando nemici e raccogliendo risorse .
- Combattimento: Utilizzano abilità speciali e tattiche di combattimento per sconfiggere i nemici .
- Boss finale: Il terzo giorno culmina in uno scontro con un Signore della Notte .
Ogni spedizione offre sfide uniche e la possibilità di adattare la strategia in base ai cambiamenti nel mondo di gioco.
In mezzo a questa traccia, c’è vita morte e miracoli dell’originale Elden Ring in versione concentrata. Ma non solo! All’interno del gioco si trovano gli equipaggiamenti e i nemici che abbiamo conosciuto del titolo originale, ma anche alcune vecchie conoscenze dai vari Dark Souls (per ora ho trovato solo un drago famelico DS1, e ho visto un trailer dove spiccava il Re senza nome DS3).

Pad alla mano …
Facile sentirsi un po’ a casa nei primi passi su Nightreign.
Il design dei personaggi è splendido, e l’idea di avere delle classi preimpostate con progressione livellare vincolata alla classe è una semplificazione accettabile e perfino apprezzabile. Una pillola di Elden Ring gradevolissima!
Il gameplay riconosce la memoria muscolare se si ha giocato il titolo originale, e ci si ritrova abili di sfoggiare le proprie abilità per bullarsi con i propri amici di avventura e godere della collaborazione multiplayer continuativo! Merce assai rara in quel di From.
L’epicità degli atterraggi, permessi dalla totale rimozione dei danni da caduta, la corsa veloce che annulla l’utilità del grande assente Torrente, fino ad arrivare all’arrampicata facilitata; fondamentale per affrontare un level design volutamente estremizzato in dislivelli vertiginosi. Tutte ottime novità che mi hanno fatto fare un bel respiro di sollievo per godere al meglio di questo concentrato di Elden Ring!
In partita poi…
Il ritmo forsennato imposto dalla meccanica di gioco non consente esplorazioni meticolose o scontri troppo lunghi o elaborati. Il percorso verso lo scontro finale va necessariamente ottimizzato, e il margine di sconfinamento dal sentiero migliore è davvero minimo. Il rischio è compromettere la partita.
Nelle partite che ho condotto con i miei inseparabile compagni di avventura ci sono stati elementi costanti che definirei quasi radicati all’esperienza, data la severa modalità di gioco.
Il tentativo di ottimizzare il poco tempo a disposizione spesso si riduce ad una banale ricerca degli stessi elementi conosciuti che permettono una comoda progressione tra i giorni. Il che svilisce in parte l’avventurosa ricerca di alternative e sentieri sempre diversi da percorrere. Questa brutta abitudine tende a radicarsi nel giocatore, perché la paura di compromettere la partita è sempre presente e doversi arrendere prima del previsto ad una fine senza speranza non è bello!
Il tutto riduce la ricerca di equipaggiamento migliore alla sola fortuna, o alla tediosa ma infallibile ricerca delle armi migliori nei posti soliti conosciuti. Come andare a funghi per intendersi!
La sfida è bilanciata e giusta per il mio grado di abilità (non da fuoriclasse). Con i miei errori, strafalcioni e un buon equipaggiamento ragionato, posso assieme a due compagni del mio livello, avere ottime possibilità di completare positivamente una partita.

Il gioco diventa duro se si vuole partecipare in solitaria o in due giocatori. Il bilanciamento prima o dopo tende a tritare le speranze di riuscita in breve tempo.
Ci vuole un gradi di abilità davvero da fuoriclasse assoluto del Souls!
Sfoderando la matita rossa!
Elden Ring Nightreign se interpretato nel suo essere spin off ha davvero poco da rimproverarsi con una unica eccezione: Il sistema di rianimazione dei compagni caduti.
In pratica quando un compagno cade, si deve (al netto di abilità specifiche), colpirlo finche un indicatore apposito si svuota. Il che risulta alle volte impreciso e frustrante per via dell’animazione dell’attacco evidentemente non progettata per colpire così in basso. Capisco il tentativo di non voler imporre una perdita di tempo allo scontro, ma penso anche che sia evidente che qualcosa non funzioni nell’attività. Specie quando gli indicatori da svuotare sono tre, la rianimazione diventa a tratti un’impresa, complice anche un target dell’alleato forse non perfetto.
Quindi Nightreign è un si o un no?!
Credo che questo primissimo spin of di From Software ad oggi abbia ancora molto su cui lavorare.
Alcune semplificazioni sono intelligenti e piacevoli da utilizzare per rendere le partite un concentrato di esperienza di Elden Ring! Altre meccaniche sono più forzate e impongono ritmi che spesso contraddicono i valori preponderanti del titolo originale. Resta fondamentale, per fruire al meglio l’esperienza di gioco, avere come minimo due amici con cui condividere l’avventura. Giocare da soli è ancora troppo complesso, mentre giocare con due sconosciuti espone al rischio di vedere la partita frustrata da incomprensioni o sabotaggi veri e propri causati dalla ricorsa agli obiettivi personali dei giocatori partecipanti.
Infine; gli elementi oltre il gameplay come le missioni personali (rimembranze) e le parti di lore da scoprire, ad oggi non sembrano poter allungare un brodo che dopo qualche decina di ore comincia a farsi tuto sommato ripetitivo