Abbiamo provato Cardaclysm, crossover tra un collectible card game e un RPG. Il risultato sarà all’altezza delle aspettative? Scopriamolo nella nostra recensione.
Reami procedurali
Cardaclysm unisce il tipico gameplay di un card game con elementi di action RPG, mixando i due elementi in ambientazioni generate in modo procedurale. Il risultato è un andirivieni da questi mini dungeon che di fatto rappresentano quello che potrebbe essere una partita di carte. Spostandoci in questo mondo tridimensionale con visuale isometrica esploreremo le (poche) dipanazioni di splendidi, tuttavia col tempo ripetitivi, ambienti fantasy.
Gli incontri casuali consisteranno in mostri casuali che si scontreranno con quelli che evocheremo noi con le carte. La sapiente gestione dei punti poteri ci permetterà di mettere in campo grosse creature costose o mix di mostri sinergici, ma meno dirompenti. Anche i primi scontri dovranno comunque essere ben ponderati, perché l’IA non perdonerà la distrazione.

Attenzione ai boss… meglio scappare!
Una volta semicompletato il dungeon (perché di fatto i reami quello ricalcano in quanto a struttura e idea) e trovata la chiave per scappare, si attiverà il boss finale che – per nostra fortuna – impiegherà sufficiente tempo a permetterci di arrivare al portale, scegliere la nostra carta rara premio e farci ritrasportare nella taverna.
Il locandiere e tutti i suoi clienti ci permetteranno di raccogliere semplici missioni atte per lo più a migliorare il nostro mazzo di carte oppure a dare un pò di mordente oltre al vai, sconfiggi tutti, scappa dal portale, ricomincia. Se i primi periodi possono anche dimostrarsi interessanti e piacevoli, con il tempo il gioco mostra i suoi limiti, nella ripetitività e sopratutto nella scarsità di obiettivi forti.

Sviluppo del proprio alter ego magico
In Cardaclysm di fatto interpreteremo un mago, il cui sviluppo (unica vera componente RPG) si baserà per lo più sull’aumento dei punti magia / potere con cui si giocano le carte e sull’equipaggiamento.
Le carte invece partiranno con creature di primo livello che potranno essere fuse per crearne di più forti, ma al contempo più costose. Il giusto mix ci permetterà di affrontare ogni combattimento, salvo poi poter affrontare i boss mitici (quattro) che richiedono almeno un minimo di ampliamento prima di essere affrontati. Attenzione però che la sconfitta porterà a riaffrontare l’intero dungeon pena la perdita di tutto quello che si è conquistato nel mentre. Al contempo si deve soppesare il fatto che le run non durano che una quindicina di minuti, quindi anche il tempo perso è relativo.

Un pò pochino
Cardaclysm ha sicuramente diversi elementi che lo rendono interessante, ma al contempo non ha sufficiente mordente per emergere dal panorama. Un risultato poco più che sufficiente, ma che non tarderà ad essere abbandonato.