Call of Duty Black Ops 6 – Recensione

Call of Duty Black Ops 6 ha finalmente raggiunto le nostre console e i nostri PC. Grazie alla sempre cordiale collaborazione di Activision abbiamo avuto modo di testare una copia sulla nostra Xbox Series S.
Tenete conto che ho voluto approcciarmi a questo nuovo capitolo con spirito vergine, dimenticando i fasti dei capitoli PS3 che per puro caso avevo ripreso in mano poche settimane fa.
Ho anche cercato di spogliare completamente la mia maglietta da team Battlefield perché non di solo Bad Company (2) vive Safarigames. Almeno non più.
Tutto ciò premesso non posso che dirvi quanto sia contento di aver avuto questa opportunità di recensione e che Call of Duty Black Ops 6 sarà uno di quei giochi che resteranno a lungo installati sulla mia Xbox. Ma veniamo al dunque…

SafariGames Italia Call of Duty Black Ops 6 - Recensione Activision, Call of Duty Black Ops 6, Raven Software, Treyarch

Finalmente si torna a coniugare quantità e qualità

Tre modalità non solo nel menù, ma anche nella sostanza: Call of Duty Black Ops 6 finalmente ci permette di apprezzare una campagna di qualità, lunga quanto basta, una modalità zombie coinvolgente sia in singolo che con il matchmaking e un’esperienza multiplayer robusta, piacevole, impegnativa. Andiamo per passi e vediamo assieme cosa hanno cucinato per noi Treyarch e Raven.

Il binomio appena citato non dobbiamo noi ricordarvi cosa hanno alle spalle: dall’introduzione della modalità Zombies all’intera serie “nella serie” dedicata al brand Black Ops, non dimenticando gli antichi Soldier of Fortune e Heretic (si probabilmente non ve li ricordate, ma lasciate perdere nel caso, è un periodo del 3D che ahimé è invecchiato in maniera galoppante).

Partiamo dunque dalla campagna di Call Of Duty Black Ops 6, una decina scarsa di ore di qualità sia tecnica che narrativa che ci vede impegnati nel conflitto in medio oriente avvenuto ad inizio degli anni ’90. L’operazione Desert Storm in Iraq, la guerra del Golfo, la fine della guerra fredda e la definitiva consacrazione a super potenza mondiale degli Stati Uniti sono i temi preponderanti di questa appassionante campagna singleplayer, nuovamente tornata per essere giocata e non per fungere da mero tutorial / riempitivo.

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Nulla da dire sui personaggi, la cui amalgama pesca a piene mani da cliché rodati che ormai vediamo con ricorrenza in tante serie TV. Non è per forza un punto negativo, tuttavia appare ormai alquanto improbabile inventarsi trame e protagonisti senza incappare in qualcosa di già visto. Ottima l’intepretazione e il doppiaggio (italiano), altrettanto buona la loro caratterizzazione (con i limiti già presentati). Se l’incipit delle prime due missioni appare un pò affrettato, quasi confuso, poi la storia si dipana in maniera più lineare, seppur con enormi salti pindarici volti a portarci nel cuore dell’azione (ci sta, è un Call of Duty, non un gdr o un Uncharted…).

Complice un certo arrugginimento del sottoscritto, alcune sequenze sono state più volte ripetute, sia per la numerosità dei nemici da affrontare, sia perché è evidente che si cerchi di non far fare mai tutto il lavoro ai nostri compagni. Ci siamo spesso trovati sotto un fuoco di sbarramento costante, con i co-protagonisti colpiti più volte senza che che cadano a terra. Il sottoscritto invece vedeva la barra della salute crollare con pochissimi colpi, tanto più se letali. Non un Call of Duty da affrontare come in multiplayer, con velocità e destrezza, ma una campagna da apprezzare per il suo level design, il tentativo più che abbozzato di ritornare a narrare una storia verosimile con noi protagonisti nell’ombra. Direi che per la sola parte campagna siamo di fronte ad un voto parziale tra il 7 e il 7 e mezzo.

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E poi c’è il mondo multiplayer

Modalità Zombie, e Multiplayer puro, due robuste realtà videoludiche che ci porteranno probabilmente a giocare per lungo lungo tempo questo Call of Duty Black Ops 6. Partiamo dalla modalità zombie, senza rivangare il passato, ma passando all’esperienza cooperativa multiplayer e al matchmaking. Per chi non lo conoscesse si tratta di muoversi su un’ampia mappa a zone di sblocco, difendendosi da orde di non morti che cercheranno di ammazzarci. Tra armi, power up e una “valuta” inizieremo a contare le ondate, potendo giocare potenzialmente partite infinite, così come potremmo soccombere presto nel momento in cui il matchmaking ci appioppi compagni non propriamente svegli. Che dire delle mappe? Sono ampie e dettagliate, presentano ostacoli e coperture e in generale una densità di oggetti che certificano quanto si sia davvero speso nell’ottimizzazione del gioco.

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E il multiplayer? Siamo di fronte ad un Call of Duty tecnico, frenetico al punto giusto con un netcode eccellente. Era tanto tempo che non ci si divertiva così. Si muore, il rateo si abbassa in maniera drastica, ma questo è tutto merito della bravura degli avversari. Non nascondiamoci dietro ad un dito, questa volta abbiamo davvero un sistema robusto, ben ottimizzato, viene strizzato l’occhio ai nostalgici, abbracciando comunque la platea di moderni player, per natura veloci, tecnici, muscolari. Call of Duty Black Ops 6 è un pò come il calcio moderno, sicuramente tecnico, ma sopratutto estremamente competitivo sul piano fisico, non va mollato un centimetro, si deve essere veloci, pronti a rischiare. Questo diverte, questo rende COD BO 6 una piacevole, quanto mai auspicata, novità nel panorama degli FPS. Siamo certi che la presenza sul Game Pass aumenterà la base di casual gamer, rendendo le nostre prestazioni nel primo periodo un pò più altalenanti, tuttavia aprendo la piattaforma di Microsoft alla prima grande prova. Voto finale complessivo? Un 9 pieno, sopratutto per le partite infinite a Nuketown 24/7…

 

 

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Sapphire

Il nippogamer nostalgico, guida l’ufficio stampa dai primordi di Safari. Amante dei gestionali, si è convertito a Nintendo con l’uscita di Zelda. Early adopter e tecnocrate difficilmente si tira indietro quando si tratta di novità. Incontentabile.
Picture of Sapphire

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Il nippogamer nostalgico, guida l’ufficio stampa dai primordi di Safari. Amante dei gestionali, si è convertito a Nintendo con l’uscita di Zelda. Early adopter e tecnocrate difficilmente si tira indietro quando si tratta di novità. Incontentabile.

Voto

9

Commento

Che bella sorpresa questo nuovo Call of Duty Black Ops 6! Finalmente un capitolo che ci regala tutto quello che desideriamo: una campagna avvincente che ci catapulta nelle sabbie della Guerra del Golfo degli anni ’90, con una storia che, seppur non originalissima nei personaggi, ci tiene incollati allo schermo per una decina d’ore. Ma è solo l’antipasto! La modalità Zombie è un vero gioiello, con mappe enormi e dettagliate dove perdersi per ore, da soli o in compagnia di altri sopravvissuti online. E che dire del multiplayer? Un ritorno in grande stile che fa brillare gli occhi ai veterani e accoglie a braccia aperte i nuovi giocatori: veloce, tecnico, adrenalinico, con un netcode che finalmente funziona come si deve. Grazie alla disponibilità su Game Pass, poi, la community non potrà che crescere. Un sonoro 9/10 per un gioco che resterà installato sulle nostre console per molto, molto tempo.

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