Recensione di Blue Fire, produzione indie sviluppata dai ROBI Studios, pubblicata da Graffiti Games e disponibile dallo scorso 4 febbraio.
Ringraziamo VIM Global per la chiave Steam gentilmente messa a disposizione per scrivere questo articolo.
La Guardia del Fuoco è caduta
L’approccio di Blue Fire è sicuramente ispirato a giochi come Dark Souls o Hollow Knight. Il nostro personaggio – una sorta di strana creatura armata di doppie spade – si risveglierà in una sorta di gabbia.

Non ci viene spiegato nulla di cosa stia succedendo ma è immediatamente chiaro che eravamo una cavia riuscita a liberarsi dopo l’abbandono del laboratorio.
Esplorando le stanze intorno a noi ci renderemo conto di essere in una roccaforte invasa da mostri e da quelli che sembrano segni di un qualche tipo di corruzione.

Il primo dei nostri incontri – una strana creatura di nome Von – ci dirà che la Fortezza del Fuoco è caduta tempo addietro e che Penumbra attendeva il nostro arrivo.

Questo non è che il primo indizio che il giocatore dovrà mettere assieme per riuscire a ricomporre la trama di Blue Fire, che ovviamente non staremo qui a svelarvi.

Il gameplay
Il punto cardine del titolo è l’esplorazione condita da salti e combattimenti, un approccio ispirato ai vecchi titoli della saga di Zelda.

Il sistema di combattimento è immediato ma reso legnoso dalle hitbox del nostro personaggio sorprendentemente ampie.
Altra pecca l’abilità di difesa per bloccare i fendenti dei nostri attaccanti, verremo infatti trasformati in una palla pronta ad essere sbalzata nell’aere dai colpi dei nemici.

Ciò comporta che a volte è preferibile prendere una spadata nei denti piuttosto che essere sbalzati dalla piattaforma dove ci troviamo.
Il Vuoto
Per aumentare la nostra barra della salute e conquistare nuovi poteri dovremo affrontare le prove nel Vuoto.

Indicate dalla statua di un antenato, vi potremo accedere grazie al cubo rotante situato davanti.

Il Vuoto è una zona totalmente avulsa dalla mappa principale dove viene fuori il forte carattere platform e hardcore di Blue Fire.
Ogni prova è caratterizzata piattaforme sospese nel vuoto su cui dovremo saltare alla precisione per collezionare delle gemme.
Il tutto è condito dalla totale assenza di checkpoint e da un cattivo uso della telecamera che non aiutano il giocatore nei salti e rendono frustrante la sessione.

Se all’inizio le prove sono corte e risolvibili con pochi tentativi, diventeranno sempre più lunghe e difficili: un’ottima occasione da ragequit.
Conclusioni
Blue Fire è un titolo accattivante ma che soffre di alcune sbavature che ne compromettono l’esperienza.
I pochi checkpoint – soprattutto nelle prove del Vuoto – rendono alcuni tratti parecchio frustranti.
Anche i combattimenti sono comandati più dalla fortuna che dalla bravura del giocatore.
Sicuramente una produzione nel complesso più che sufficiente ma che con pochi ritocchi poteva dire di più.
PRO
- l’ambientazione è suggestiva e ben condita dalla colonna sonora
- grafica semplice ma gradevole
- prezzo irrisorio
CONTRO
- la scarsità di checkpoint rende l’esperienza frustrante
- il combattimento è legnoso
- ancora qualche crash da sistemare
TITOLO: Blue Fire SVILUPPATORE: ROBI Studios EDITORE: Graffiti Games PREZZO: 16,79 euro (Steam) LOCALIZZAZIONE ITALIANA: Sottotitoli MULTIPLAYER: Assente CO-OP: Assente SUPPORTO CONTROLLER: Disponibile OBIETTIVI: Disponibili (Steam) DISPONIBILE SU: Steam, Nintendo Switch DATA DI RILASCIO: 4 febbraio 2021
Intelligente ma non si applica
Sicuramente un titolo che guadagna ben più che la sufficienza ma che poteva dire di più ritoccando alcuni aspetti.