Recensione di Baldur’s Gate 3 basata sulla copia digitale deluxe gentilmente fornita da Ico Partner.
Baldur’s Gate 3: il fantasy classico che piace
A pochissime settimane dall’improvviso e inatteso rilascio sullo store di Microsoft, avvenuto proprio durante i The Game Awards (in cui proprio questo titolo è stato incoronato gioco dell’anno), cerchiamo di capire meglio il perché del grande successo di Baldur’s Gate 3.
Quando immaginiamo il fantasy non possiamo fare a meno di pensare al più famoso tra tutti i giochi di ruolo: Dungeons & Dragons; e quando pensiamo, poi, ad un mondo fantasy il Faerun fa al caso nostro: immensi paesaggi, potenti personaggi e creature di ogni sorta che popolano la regione nota come Costa della Spada.
L’ultimo capolavoro dei Larian Studios è proprio questo: l’ambientazione più famosa del gioco fantasy più famoso al mondo. Baldur’s Gate 3, quindi, è il fantasy nella sua forma più pura!
Baldur’s Gate 3: la strada per diventare un eroe passa da Nautiloide che precipita su Avernus
L’arco narrativo di Baldur’s Gate 3 si apre proprio così: un Nautiloide, una nave vivente controllata dai Mind Flayer, che viene attaccata dai draghi rossi sopra i cieli di Baldur’s Gate, la fuga disperata che ne consegue la conduce nell’Avernus, il primo dei nove inferi; la nave in fiamme che precipita sempre di più e che consente al protagonista di liberarsi, non prima di essere stato infettato dall’orrida creatura tentacolare.
Comincia così un viaggio meraviglioso che porterà il protagonista e il suo gruppo di compagni, eroi e canaglie a collaborare per sopravvivere al destino che il fato ha riservato loro. Attraverso i tre atti narrati scopriremo di più dei nostri sodali e incontreremo creature magiche e brutali di ogni sorta esplorando la Costa della Spada.
Baldur’s Gate 3 è, quindi, un viaggio, una storia narrata, ma che si sviluppa insieme alla narrazione, che cambia di partita in partita per modellarsi intorno alle scelte compiute dal giocatore nello svolgersi degli eventi: ogni decisione ha un peso e ogni opzione una conseguenza; starà al giocatore proseguire sulla sua strada fino in fondo.
Baldur’s Gate 3: le meraviglie della Costa della Spada
Entrando nel settore più tecnico di questa nostra recensione di Baldur’s Gate 3 ci troviamo di fronte ad un capolavoro grafico: il dettaglio dei paesaggi, i modelli dei personaggi, le increspature dell’acqua e le variazioni di luce sono meravigliosamente curati.
Proprio per fa immedesimare ulteriormente il giocatore nel mondo di Baldur’s Gate 3 ecco che le razze che non vedono al buio all’interno di dungeon e grotte dovranno accendere delle torce o illuminare magicamente la strada, oppure all’interno delle nuvole di fumo la visuale sarà limitata.
Dettagli grafici semplici, ma che rendono il gioco estremamente dettagliato.
La colonna sonora è proprio quella che ci si aspetta da un titolo fantasy epico; anche se l’elemento che lascia davvero a bocca aperta e con il fiato sospeso sono i suoni ambientali: dettagliatissimi, precisi e a tratti persino inquietanti rendono la narrazione ancora più realistica.
Menzione d’onore va al suono dei dadi che vengono tirati: epico.
Le cinematiche, come ci si può aspettare sono poche e incentrate sulla narrazione, mentre i dialoghi si sviluppano a scelta multipla come molti grandi titoli del GDR: piccolissima pecca il nostro personaggio, per quanto abbia una voce sua, nei dialoghi non parla, selezionare l’opzione bypassa il parlare; anche se stiamo giocando con un personaggio solitamente doppiato.
Baldur’s Gate 3: le meccaniche della V edizione di Dungeons & Dragons in digitale
Parlando delle meccaniche di gioco di Baldur’s Gate 3 sono esattamente, con precisione maniacale, quelle della quinta edizione di Dungeons & Dragons: dalla creazione del personaggio alla crescita di livello, dal combattimento a turni all’utilizzo delle abilità con il sistema di vantaggio e svantaggio, ma andiamo con ordine.
La versione Joystic è stata realizzata per essere semplice e intuitiva: lo schema dei tasti è molto intuitivo e per quanto vengano proposti dei tutorial a video dopo pochi minuti si riesce a prendere dimestichezza con i vari menù e le varie scorciatoie. Un po’ più macchinoso risulta il sistema di menù radiali che scorrono, anche se, una volta abituate le mani, diventa molto semplice anche quello.
Dopo il filmato introduttivo avremo quindi la possibilità di creare il nostro personaggio scegliendo tra tre diverse origini: quella personalizzata, in cui creeremo il nostro avatar partendo da zero, gli sceglieremo la classe, la razza, selezioneremo gli incantesimi e le abilità, quelle originali, che compensano la poca libertà di scelta con una storia stupenda, e quella di Oscura Pulsione (introdotta recentemente) che è una via di mezzo tra le due, ma in chiave più cupa.
Dopo aver creato il nostro personaggio potremo quindi iniziare la nostra avventura. Incontreremo compagni che potremo reclutare, persone da salvare e nemici da combattere tutto nell’assoluta libertà di scegliere il nostro destino. La meccanica più importante, infatti, sarà proprio la libertà assoluta che il gioco ci dà: ci comporteremo da eroi o da malvagi? Proteggeremo i deboli oppure trufferemo il prossimo? Tutto quello che faremo concorrerà a portarci alla fine del racconto in un determinato modo che dipenderà dalle nostre scelte.
Le modalità di gioco a nostra diposizione sono più che altro legate alla difficoltà che vogliamo affrontare tenendo bene presente che giocare a Baldur’s Gate 3 equivale a giocare a Dungeons & Dragons V edizione e quindi con tutta una serie di meccaniche che ci permettono di affrontare qualsiasi situazione se la prendiamo nel verso corretto. Degna di nota è la modalità Onore che ci farà giocare con un solo salvataggio: proprio come se fossimo in una partita vera e propria di Dungeons & Dragons (per le altre aggiunte della Patch 5 vi rimandiamo a questo articolo).
Per quanto riguarda i combattimenti ci troviamo davanti proprio al sistema del D&D con tiri iniziativa, tiri per colpire, classe armatura e punti ferita, ma trasposto su schermo e animato. Il sistema prevede un filtro violenza e oscenità che può essere impostato dalle impostazioni e che consente di eliminare alcuni dettagli nei combattimenti.
L’elemento però che più di tutti reputo la chicca più importante di questo titolo è però la gestione delle abilità attraverso il tiro del dado: visualizzeremo i nostri bonus, aggiungeremo ulteriori punteggi e poi il dado verrà lanciato e rotolerà davanti a noi. Come nel gioco a tavolo ogni volta che si lancia il dado c’è quella sensazione di sospensione e di attesa del risultato e l’apparizione della scritta “successo” rende ancora più soddisfacente questa meccanica.
Altro dettaglio particolarmente gustoso è la precisione e la nostalgia con cui sono state curate le varie mappe delle varie aree di gioco che potremo navigare totalmente raggiungendo varie parti della regione.
Molto ben gestita, inoltre, la questione dei riposi brevi e lunghi tipici della V edizione di Dungeons & Dragons: in Baldur’s Gate avremo infatti la possibilità di riposare per ricaricare vita e alcuni incantesimi e capacità per due volte mentre esploriamo, ma per ricaricarci al massimo sarà necessario tornare all’accampamento (area di gioco protetta che fa da lobby con i nostri compagni) in cui potremo appunto chiacchierare con i personaggi del gruppo, ricaricarci, resuscitare i caduti, aggiornare l’equipaggiamento e conservarlo, ma soprattutto riposare e riportare al massimo i punti ferita e gli incantesimi.
I dialoghi, infine, sono una delle parti più importanti del gioco e le scelte di risposta che ci vengono concesse abbracciano anche la classe e la razza selezionate a inizio campagna, ma anche le abilità sociali di cui disponiamo che ci permetteranno anche di legare con i nostri compagni (leggete qui per scoprire di più sul come scrivere una perfetta storia d’amore).
Baldur’s Gate 3: Vale la pena?
Baldur’s Gate 3 è senza alcun dubbio il gioco dell’anno: la dimostrazione che si può ancora offrire al pubblico un’esperienza di gioco completa e con una narrazione fluida e da mozzare il fiato. La grande varietà di storie personali delle origini e la possibilità di creare un personaggio personalizzato rendono ogni partita nuova e unica, con sviluppi e scelte personali che rendono l’avventura sempre diversa.
Il prezzo è, come per ogni tripla A che si rispetti, alto, ma per la quantità e la qualità di contenuti a disposizione del giocatore accettabile (69,99 euro per la standard edition e 79,99 euro per la deluxe edition che potete trovare sullo Store di Microsoft o sul Sito ufficiale).
In ogni caso ci troviamo di fronte ad un vero e proprio capolavoro che si guadagna a pieno titolo di essere il gioco dell’anno e raggiungere nell’olimpo titoli del calibro di Elden Ring o di The Last of Us.
Non possiamo quindi esimerci dal consigliare a tutti di provarlo per capire meglio come funziona il Dungeons & Dragon e chissà, magari ritirare fuori dalla scatola in fondo all’armadio manuali e dadi e ritornare a giocare in compagnia.